In questi tempi di emergenza ecologica, l'architettura bioclimatica diviene essenziale. Questo concetto di costruzione consiste nello sfruttare al meglio l'ambiente di un edificio per ridurre il più possibile la sua impronta ecologica. Si tratta di prendere in considerazione il clima e la geografia di un sito, ma anche di selezionare materiali molto specifici, al fine di limitare il consumo energetico e l'inquinamento delle future abitazioni. Tuttavia, questi parametri non devono in alcun modo ridurre il comfort abitativo, e questo in qualsiasi stagione! Una grande sfida, ma che ora è essenziale da affrontare.
B.a.-ba dell'architettura ecologica: la copertura dell'edificio deve costituire una barriera impermeabile tra l'aria interna ed esterna, abbattendo il più possibile gli scambi termici. Per fare questo, si privilegiano materiali come il legno (un super isolante naturale) o il cemento (che assorbe il calore durante il giorno per ridistribuirlo meglio di notte).
Le aperture rappresentano una grande sfida: se il vetro può compromettere l'impermeabilità dell'intelaiatura, è anche il modo migliore per garantire un apporto naturale di calore... grazie al sole. Inoltre, le superfici vetrate degli edifici sostenibili sono generalmente molto importanti sui lati esposti a sud, anche molto isolanti (con l'uso di tripli vetri, ad esempio) e abbinate a tende da sole per poter regolare l'apporto di calore in tutte le stagioni.
Questo è il principio della casa passiva! Risultato: il consumo di riscaldamento è minimo, la temperatura rimane costante e il comfort abitativo è ottimale, sia in estate che in inverno.
Un altro aspetto dell'architettura sostenibile è quello di rivedere completamente i tradizionali codici dell'abitazione. Ridurre l'impronta ecologica può anche significare ridurre la superficie abitabile! È così che vengono progettate le "tiny houses", micro-case modulari di 20 - 30 m2 al massimo, a bassissimo consumo energetico... e che hanno il vantaggio di essere accessibili a prezzi che sfidano qualsiasi concorrenza.
Lo stesso principio di accessibilità e modularità si ritrova nelle abitazioni "container", che consiste nel riciclare container industriali, particolarmente resistenti e isolanti. Infine, ci sono altri tipi di abitazioni interamente basate sul riciclaggio dei materiali, come il caso dell'"Earthship", vale a dire case insolite costruite interamente grazie al riciclaggio (pneumatici, lattine, bottiglie...) e totalmente autonome dal punto di vista energetico.
Il punto in comune di tutte le costruzioni sostenibili? Il loro super isolamento e la loro capacità di sfruttare l'energia solare naturale che permette di prendere in considerazione solo un semplice riscaldamento supplementare per restare al caldo in inverno. Da questo punto di vista, la stufa a legna o a granuli di legno (pellet) è un must! Infatti fornisce un calore facilmente modulabile e particolarmente gradevole. Ma soprattutto, il combustibile è naturale e proveniente da fonte rinnovabile, il che lo rende ideale per l'architettura bioclimatica.